martedì 24 novembre 2009

E sulla tua amicizia con un matematico indiano?


Non so se è stata amicizia, o piuttosto il fascino verso una matematica strana e diversa dalla mia; e il contatto che una persona che la rappresentava pianamente.

Fatto sta che sono stato il protettore del matematico indiano Srinivasa Ramanujan. Appena l'ho incontrato ho subito capito il suo straordinario talento naturale.

Con lui ho fatto molte ricerche e collaborazioni, in cui ciascuno ha mantenuto il suo specifico punto di vista: il mio freddo, preciso e occidentale; il suo emotivo, globale e orientale.

Questa collaborazione è stata l'unico incidente romantico della mia vita.

Per cosa sei più famoso?

Non per le mie ricerche in matematica, ma per un libretto che ho scritto nel 1940. Si chiama "Apologia di una matematico" in cui ho scritto sulla bellezza della matematica; infatti penso di essere uno scienziato creativo.
Posso raccontare una breve storia su questo libro.
Ho tentato il suicidio e, per tirarmi su e fuori, un mio caro amico mi ha consigltato di scrivere un libro. L'ho fatto. Dopo che è stato pubblicato con successo, ho tentato di nuovo il suicidio. E stavolta mi è riuscito.

Che scienziato sei?


Sono il matematico Godfrey Harod Hardy, noto solo negli ambienti specialistici per la mie ricerche sulla teoria dei numeri e per alcuni teoremi di analisi matematica.

Sono cortese ma distante; sono ottimista e pessimista: a volte ho un ottimo carattere, altre volre sono insopportabile: io mi sento un genio.
Tutti mi chiamano "GH": puoi farlo anche tu.

mercoledì 30 settembre 2009

SEI UN ... MATEMATICO? FELICE?

Sì, sono Godfrey Harold Hardy .
Un matenatico vissuto nella prima metà del secolo scorso; ritengo di avere dato grandi contributi in teoria dei numeri e analisi matematica. Solo pochi amici intimi mi chiamavano Harold, per gli altri colleghi ero "G. H.".
Fra i non appartenenti alla comunità matematica sono noto per la mia "Apologia di un matematico", un saggio sull'estetica della matematica.

Questa apologia viene ancora considerata una delle migliori introspezioni nella mente di un matematico ed è una delle più riuscite descrizioni di cosa significhi essere un artista creativo.

La cosa è andata così: ho tentato il suicidio, ma sono stato salvato e convinto da Charles Percy Snow a scrivere l'apologia. Pochi anni dopo la pubblicazione ho ritentato il suicidio e quella seconda voltà mi è stata fatale.